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San Lorenzo è un quartiere multiforme, che si presta a narrazioni sempre differenti, attraverso lo sguardo di chi lo popola. Un binomio, quello tra abitanti e territorio, che è stato oggetto del workshop fotografico-documentario guidato dal duo Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni.
Leggi tuttoHanno realizzato il progetto le studentesse e gli studenti:
Margherita Abagnale, Laura Casciaro, Arianna Desideri, Martina Finocchiaro, Isabel Lo Coco, Emma Pasquale, Dimitry Podgorodetskiy, Martina Vellerini (Università La Sapienza); Chiara Bruschini, Matteo Delli Colli, Leopoldo Morresi, Luca Pegorer, Carolina Smolec, Irene Starita (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata)
Esplorare l’Archivio del Futuro. Una voce dall’interno
di Arianna Desideri
Quando ho inviato la candidatura per partecipare al progetto L’Archivio del Futuro. San Lorenzo, le persone e i loro luoghi ho subito pensato a mio nonno. Era nato nel 1929 e quando la guerra piombò sul quartiere era solo un ragazzo. Abitava a via degli Equi, 8 e il suo palazzo fu uno dei pochi a restare in piedi sotto i bombardamenti. A 90 anni, contro ogni raccomandazione, prendeva ancora la macchina per tornarci di nascosto, come fosse una fuga verso casa. Nel frattempo, mentre lui leggeva il giornale al bar su via Tiburtina, io ero nelle aule della Sapienza a seguire le lezioni.
Leggi tuttoQuesta è la poliedricità concreta ed affettiva emersa anche dalle storie che il workshop ha raccolto visivamente e oralmente, attraverso l’operato di studenti e studentesse della Sapienza e dell’ISFCI. Il collage di voci e volti della San Lorenzo di oggi racconta il rapporto del quartiere con l’università, con gli artisti e con la cittadinanza tramite l’esperienza di chi vi abita da anni, di chi vi transita temporaneamente, di chi sceglie di fermarvisi.
Ogni gruppo di lavoro ha documentato una sfaccettatura della situazione attuale, al fine di mappare quanto più eterogeneamente le componenti sociali e culturali della zona: dagli studenti ai migranti, dai residenti storici agli artisti. Come esploratori, con macchine fotografiche, microfoni e domande i partecipanti hanno tessuto contatti e incontrato persone che potessero raccontare il proprio legame con il quartiere; hanno percorso in lungo e in largo le strade e i luoghi di San Lorenzo, fotografato i punti di interesse cari agli intervistati per tracciare una cartografia inedita del quartiere, che si popola di memorie personali e sguardi condivisi.
La presenza mista di membri della Sapienza e dell’ISFCI entro ciascun team ha innescato uno scambio di competenze spontaneo, spesso una decontestualizzazione rispetto alla propria formazione di partenza, nel desiderio di sperimentare insieme ruoli inaspettati, dialoghi con il territorio, relazioni a tu per tu con i soggetti partecipanti. L’intero processo è stato alimentato, coordinato e supervisionato da Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, che hanno seguito passo passo l’evolversi della narrazione, invitando gli studenti e le studentesse a guardare intensamente.
Nel quadro generale del progetto, insieme ai colleghi Chiara Bruschini, Matteo Delli Colli e Martina Finocchiaro ho individuato e documentato alcune testimonianze del panorama artistico di San Lorenzo. Il criterio che ha guidato la scelta dei soggetti è stato la volontà di dare corpo a un filo cronologico che, districandosi dagli anni Settanta ad oggi, conferma il ruolo di San Lorenzo come laboratorio creativo e polo d’attrazione per la nascita di studi e di realtà collettive.
Questo excursus coinvolge cinque artisti di più generazioni: Alessandro Calizza, Arianna De Nicola, Gianni Dessì, Rita Mandolini e Bruno Melappioni. Dal racconto di Dessì sulla Scuola di San Lorenzo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, si prosegue verso gli anni Novanta e Duemila con l’esperienza degli studi privati di Mandolini e Melappioni, fino a scoprire la recente apertura dell’artist-run-space Ombrelloni grazie ai contributi di De Nicola e Calizza.
Le conversazioni e le fotografie hanno restituito un ritratto di San Lorenzo sempre fuori fuoco, dai toni personali; una lettura che è allo stesso tempo condivisibile e appartenente a molti e a quanti altri frequentano il quartiere. Dal dialogo avvenuto all’interno dei rispettivi ateliers sono infatti affiorati ricordi, aneddoti, piani in cantiere e programmi futuri, andando a comporre un intreccio che oscilla tra pubblico e privato, tra presente e storia. Le memorie e i luoghi emersi richiamano siti celebri come il Pastificio Cerere e le Mura Aureliane; tappe quotidiane come un terrazzo condominiale e un macellaio; avvenimenti rituali e conviviali come i pranzi nello studio di Bruno, dove si riunisce parte della comunità creativa del quartiere.
Grazie alla sua vivacità artistica e non solo, San Lorenzo si conferma quindi un punto rilevante all’interno dell’itinerario dell’arte contemporanea romana, sia per il suo valore storico che per la presenza di nuove iniziative, nonché per il legame con l’università e il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea. In quest’ultima sede, il corpus audiovisivo e fotografico prodotto dal workshop ha trovato infine una sua sistematizzazione e presentazione con una mostra a cura di Ilaria Schiaffini, dedicata all’intera iniziativa L’Università Sapienza e il quartiere San Lorenzo. Tra storia orale e memoria visiva.
La mostra, che ha visto gli studenti e le studentesse coinvolti anche nella fase di preparazione e allestimento, è la tappa conclusiva di un itinerario situato, emotivo, visivo e narrativo che ha visto il quartiere protagonista; è una stazione momentanea all’interno di un percorso che potrebbe continuare ad arricchirsi di voci e sguardi. Quello costituitosi è un archivio del presente per il futuro, un’istantanea in progress che ci ricorda la funzione e il valore del documentare per tramandare attraverso la parola e l’immagine.