La mostra di Şükran Moral Speculum (diffidate della storia dell’arte) è composta da una video installazione e una performance realizzate appositamente per lo spazio del Museo Laboratorio.
La performance, realizzata il giorno dell’inaugurazione, è incentrata sui temi della vita e della morte e vede a rotazione quattro donne – tra cui l’artista stessa – mostrarsi sul lettino ginecologico con il volto coperto da un lenzuolo. Tra le gambe, a obliterare la vista del sesso femminile, vi è un monitor che trasmette il video Museo & Obitorio, per evidenziare, secondo Moral, le analogie tra lo spazio e il ruolo del museo e quello dell’obitorio. Mentre le immagini dei video scorrevano e il pubblico veniva invitato a partecipare attraverso un microfono, le donne silenziosamente e con la lentezza di un rituale, si avvicendavano sul lettino. L’operazione è stata ripetuta per tutta la sera.
La mostra che ne segue, è costruita come documentazione dell’avvenuta performance. L’installazione esposta era composta, difatti, di tre parti: un lettino da ginecologo con monitor su cui gira a ciclo continuo il video Museo e Obitorio; un Microfono Speculum rivolto al pubblico; e una videoproiezione a ciclo continuo della performance Camera-Speculum, realizzata dall’artista.
La mostra fa parte del ciclo che il Museo Laboratorio dedica a giovani critici d’arte di area romana ai quali, di volta in volta, è affidata la scelta degli artisti e la curatela delle mostre.