Comitato Scientifico: Gianni Garrera, Giuseppe Garrera,
Ada De Pirro, Angelandreina Rorro, Ilaria Schiaffini, Claudio Zambianchi
A distanza di poco più di due anni dalla scomparsa, il Museo Laboratorio della Sapienza dedica a Mirella Bentivoglio la prima mostra monografica nella città dove ha vissuto gran parte della sua vita. Saranno esposte circa 50 opere, tutte provenienti dalle collezioni di Gianni e Giuseppe Garrera tra le quali alcune inedite. La scelta operata vuole essere un contributo alla conoscenza di questa grande figura di intellettuale e artista anche attraverso esempi di gestazione di sue opere con l’esposizione di materiali minuti che testimoniano il percorso creativo di alcuni importanti lavori. Attraverso il confronto di opere realizzate con diverse tecniche sarà inoltre possibile verificare la qualità costante e la coerenza della sua attività artistica.
L’esposizione si concentra sull’attività verbovisiva dell’artista, trascurando volutamente l’attività teorica, che rimane comunque un imprescindibile riferimento per chi si avvicini allo studio delle varie declinazioni sperimentali della visual poetry e dell’arte al femminile.
Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1920-Roma 2017) ha iniziato molto giovane a comporre poesie per poi avvicinarsi con naturalezza alle ricerche sperimentali di quelle neoavanguardie degli anni sessanta e settanta che erano nutrite dall’interesse per la linguistica e l’universo della comunicazione – soprattutto la Poesia Concreta e la Poesia Visiva -, ma rimanendo sempre libera da vincoli troppo circoscritti aiutata dalla sua formazione culturale aperta alla conoscenza di più lingue e ambiti disciplinari.
La sua attività artistica si concentra quindi sul recupero del valore iconico della parola e su ogni possibile variazione del linguaggio, sulle combinazioni e gli straniamenti di senso ottenibili attraverso frammentazioni e spostamenti con risultati di sottile e a volte dolorosa ironia.
L’artista gioca tutto sull’ambiguità semantica ma carica sempre il nonsenso di qualche concetto simbolico, che in maniera quasi didascalica ci mette in guardia circa le insidie del linguaggio. Andare Oltre la parola vuol dire andare oltre la nostra assuefazione al significato corrente degli elementi linguistici: rompere il giocattolo per vederne il meccanismo interno aiuta a prendere coscienza della precarietà delle nostre certezze.
L’esposizione, in occasione della quale sarà pubblicato un quaderno di mostra, sarà aperta dal 7 al 31 ottobre 2019 (prorogata al 3 novembre), dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e dal sabato alla domenica con orario 10.00-18.00.
Si ringrazia l’Archivio Mirella Bentivoglio – Roma