La mostra di Mauro Folci, Luoghi di produzione della cultura, presenta quattro installazioni appositamente realizzate per il Museo Laboratorio, che si pongono l’obiettivo di sollecitare lo spettatore a prendere coscienza della propria dimensione sociale e responsabilità civile. Si tratta di opere che rispondono all’esigenza sentita dall’artista di proporre un’arte “impegnata” in un momento storico in cui la crisi delle ideologie impone un ripensamento dell’idea stessa di politica. La domanda alla base della mostra sembra essere: è possibile oggi fare un’arte impegnata, un’arte che sia politica?
In occasione dell’inaugurazione, il musicista e compositore Luca Miti ha eseguito vari brani gestuali di Giuseppe Chiari (Fare qualcosa con il proprio corpo e Il Muro), “attivando” così una delle opere in mostra: il Pianoforte preparato di casa Mastella.
La mostra fa parte del ciclo che il Museo Laboratorio dedica a giovani critici d’arte di area romana ai quali, di volta in volta, è affidata la scelta degli artisti e la curatela delle mostre.