“Le mie ricerche nell’arte avvengono spesso in una realtà parallela, dove gli ostacoli quotidiani possono diventare inesistenti e dar posto a realtà desiderate. Lo spazio “infinito” dell’universo contiene sia il nostro tempo soggettivo che quello oggettivo, anch’esso “infinito”. Nello spazio e nel tempo oggettivo l’arte “effimera” e quella “più duratura” si avvicinano e il mistero del messaggio può superare la durata della materia che crea il mistero”
Paolo Buggiani, 2017
Paolo Buggiani (Castelfiorentino, Firenze 1933) presenta al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea una retrospettiva che per la prima volta raccoglie il suo lavoro dalla metà degli anni Cinquanta a oggi. La mostra consente di ricostruire nella sua complessità sessant’anni di attività dell’artista, attualmente riconosciuto come uno dei padri della Street Art internazionale, a cui era giunto nella New York degli anni Ottanta trovando come compagni di strada Keith Haring, Ken Hiratzuka, David Finn e Linus Coraggio. La sua poliedrica carriera divisa fra Roma e New York viene così ripercorsa nelle sue tappe e nei suoi passaggi cruciali rivelandoci tutta la sua forza e la sua audacia sperimentale. Partendo da dipinti informali pienamente inseriti nel panorama artistico romano della metà degli anni Cinquanta, Buggiani sviluppa la sua ricerca attraverso un originale dialogo tra pittura, scultura, fotografia e performance, arrivando a sviluppare negli anni Ottanta, a New York, le sue celebri azioni con il fuoco nel contesto frenetico della vita quotidiana della città.
Le sue irruzioni urbane sono finalizzate a creare un’interazione immediata e inaspettata con il pubblico della strada, ridestato dall’indifferenza e colpito dalla forza del loro messaggio. È su questo coinvolgimento che si fonda quello che per lui è il presupposto della Street art: “Io credo che la rivoluzione si debba fare con l’arte. L’arte ha la forza di lasciare un messaggio che può essere letto da tutti” (P. Buggiani, 2014).
La convinzione di Buggiani che l’arte abbia una possibilità rivoluzionaria innerva tutta la sua ricerca. Egli difatti ha sempre saputo interpretare il pro- prio tempo con acutezza e mordente critico, maturando una polemica nei confronti del mercato e rivendicando con forza la libertà dell’artista di esprimersi senza condizionamenti.
La mostra Paolo Buggiani. Oltre la Street Art ci permette di addentrarci nella sua complessa concezione dell’arte, fondata anche su quella che lui stesso definisce la “Ricerca sull’intuizione del tempo”, ossia sulla consapevolezza che esistono due tipologie di tempo, stratificate e parallele, il tempo soggettivo e il tempo oggettivo. Tale riflessione è al centro del suo interesse già a partire dai primi anni Sessanta e verrà da lui declinata, nei decenni successivi, in vari linguaggi artistici, materiali e modalità espositive.